Avocado mon amour
Avocado: cos’è?
L’avocado è sia un albero originario dell’America Centrale (il cui nome scientifico è Persea americana), appartenente alla famiglia delle Lauracee, la stessa del nostro alloro mediterraneo. Se ne conoscono tre sottospecie principali e una miriade di cultivar. Lo stesso nome si adopera per il suo frutto.
E questo chiarisce anche se l’avocado sia un frutto o un a verdura!
Un singolo frutto può raggiungere dimensioni notevoli: quello che ha stabilito il record mondiale nel 2019 pesava la bellezza di 2,5 kg – praticamente un neonato.
è ricoperto da una buccia verde che si scurisce con la maturazione e che può essere, a seconda della varietà, più spessa o più sottile, liscia o fortemente granulosa, tanto da valere il nomignolo inglese di “pera alligatore”.
All’interno invece l’avocado è composto da una polpa morbida e pastosa di colore verde-giallo, dal sapore delicato, che avvolge un singolo seme legnoso e molto grosso – uno dei più grossi in natura per la precisione.
Perchè l’avocado si chiama così?
Anche l’origine della parola “avocado” è da cercare in Sudamerica: per via della loro forma e del fatto crescono in coppie, gli Aztechi chiamavano questi frutti ahuacatl, che significa “testicolo”.
I conquistadores, che si innamorarono subito del frutto e del suo sapore, traslarono la parola in spagnolo ribattezzando il frutto aguacate, che poi diventò avocado.
L’avocado nell’alimentazione
Quale parte dell’avocado si mangia?
L’avocado è un frutto molto generoso: se ne può consumare sia la polpa che il seme.
Il frutto ha una polpa abbondante e molto nutriente, dalla consistenza simile al burro. Anche il suo seme è commestibile, per esempio grattugiato.
Avocado: perché fa bene
Le antiche popolazioni dell’America Centrale coltivavano l’avocado e lo tenevano in grande considerazione. Questo perché è un frutto unico nel suo genere, un’autentica miniera di nutrienti e una riserva di energia.
Infatti è ricchissimo di grassi (al contrario dei frutti cui siamo più abituati, perlopiù fonte di carboidrati) che garantiscono un alto apporto energetico.
In particolare, contiene omega 9, acidi grassi insaturi che contribuiscono a ridurre il livello di colesterolo nel sangue e a contrastare le malattie cardiovascolari.
Cosa contiene l’avocado:
Per il suo apporto di minerali, vitamine e antiossidanti, l’avocado è davvero un frutto prezioso.
Cosa contiene:
- acido oleico omega 9
- acqua
- carotenoidi
- fibre
- folati
- fosforo
- manganese
- magnesio
- potassio
- proteine
- sodio
- tocoferolo
- vitamina B5
- vitamina B6
- vitamina E
- vitamina K
- vitamina C
- zinco
E per finire, sorpresa: non contiene colesterolo.
Quando si raccoglie l’avocado?
Sapevi che l’avocado è un frutto invernale? In Italia lo consumiamo soprattutto d’estate perché per la maggior parte proviene da paesi a sud dell’equatore – dove le stagioni sono invertite.
Questo però non fa bene ai frutti, perché devono essere colti prima per sopportare meglio il lungo viaggio.
(I nostri invece, che sono coltivati sull’Etna, in Sicilia, rispettando i tempi della natura, sono disponibili soltanto da ottobre ad aprile!).
Avocado, come conservarlo
Capire quando un avocado è maturo
L’avocado comincia la maturazione vera e propria quando viene raccolto.
Maturando modifica la struttura molecolare della sua polpa che da solida diviene progressivamente più cedevole, è un processo favorito dagli scambi gassosi che avvengono vicino al picciolo e alla buccia, per cui queste parti sono le prime a diventare morbide.
La polpa soffice ma non molle è il vero segnale di perfetta maturazione.
In alcune varietà – ma non in tutte – può esserci un cambiamento di colore della buccia, che si scurisce mentre la polpa matura.
Anche il picciolo, se presente, è un indicatore utile: se non si stacca facilmente l’avocado è sicuramente acerbo.
Importante è tenere conto del tempo trascorso dall’acquisto: alla temperatura di 20-25 gradi, il frutto matura in 2 – 5 giorni, mentre temperature più fredde ne ritardano anche molto la maturazione.
Quindi, se vuoi conservarlo a lungo, tienilo in frigo!
Capire quando un avocado è marcio
La presenza di macchie o aree più scure sulla buccia di solito è indice di una lesione subita dal frutto, che quindi è probabilmente stato danneggiato in fase di raccolta o di trasporto e quindi non più in condizioni ottimali.
In alcune varietà – ma non in tutte – è possibile capire se un avocado è troppo maturo (sebbene non necessariamente marcio) scuotendolo energicamente: se si riesce a sentire il rumore del seme è già in stato di maturazione avanzata.
Come piantarlo
Far germinare il seme di avocado è facile, e data la grande quantità di nutrimento immagazzinato la nuova piantina si sviluppa rapidamente.
Il metodo più utilizzato prevede di lasciare il seme parzialmente immerso in acqua, trasferendolo poi in vaso qualche settimana dopo la germinazione. In alternativa lo si può seppellire in sabbia mantenuta umida.
In ogni caso il seme va tenuto al riparo dalle basse temperature.
Quando il primo fusto è già alto 5-10 cm si consiglia di tagliarlo parzialmente, al fine di stimolare la produzione di nuove radici.
Avocado: quando fa i frutti?
La pianta impiega circa 7-10 anni per cominciare a produrre i primi frutti, prima di ciò nelle varietà commerciali è comune operare un innesto in modo da garantirsi frutti di qualità determinata.
Se ben collocati in ambiente adeguato, diventano alberi di grandi dimensioni e molto ramificati.
Piantare l’avocado: quale terreno
L’avocado è una pianta tropicale e per questo piuttosto esigente in fatto di terreno.
Le diverse varietà differiscono leggermente nelle preferenze di suolo e sulle esigenze idriche ma per tutte il terreno deve essere ricco di nutrienti e a tessitura franca o sciolta, in quanto tollera male il ristagno di acqua!
Anche il pH è molto importante: è una pianta acidofila e i suoli ricchi di calcare possono impedirne la crescita rigogliosa.
I suoli vulcanici dell’Etna godono di tutte le proprietà favorite dagli avocado e sono quindi particolarmente favorevoli alla coltivazione di queste piante.